Ripensare la città per combattere le ondate di calore
Creare isole verdi. Costruire le nuove abitazioni seguendo nuovi paradigmi costruttivi, che seguono approcci più sostenibili, efficienti e basati sulla tecnologia. Sono queste alcune delle ricette a cui bisogna ricorrere per cercare di fermare il forte aumento delle temperature che, negli ultimi decenni, hanno caratterizzato le nostre città. A Roma, secondo il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, le temperature medie sono aumentate di 3,65 gradi dal 1960. Eppure il futuro non è già scritto. Bisogna agire subito per migliorare le condizioni di vita delle persone che abitano nelle città e aumentare il loro benessere.
Roma è una delle città italiane con la più bassa percentuale di aree verdi urbane, il 3%. Dato che sale al 34% se si considera il totale delle infrastrutture green. È uno dei più alti d’Italia, ma colloca Roma solo al 24° posto per infrastrutture verdi su 38 capitali europee, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente. Ancora più bassa la percentuale di copertura degli alberi: 24%.
Per contrastare questo fenomeno bisogna utilizzare le nuove tecnologie che sono state sviluppate negli ultimi anni in ambito architettonico e nell’edilizia. Andando incontro anche alle nuove esigenze ed aspettative dei cittadini in ambito di utilizzo degli spazi urbani, legate ad una maggiore sensibilità ambientale. Tutto questo legato alla realizzazione di nuove aree verdi ed alla sistemazione e riqualificazione di quelle esistenti. Può sembrare difficile pensare di creare nuove aree verdi nel centro di Roma. Sicuramente è molto più facile farlo in periferia. In zone, come quella della Bufalotta, caratterizzata dalla presenza del grande Parco delle Sabine. Un enorme polmone verde che va riqualificato ma che costituisce un importante punto di forza da cui bisogna partire. Per rendere la nostra città più sana e vivibile.
Fotografia: Gibblesmash asdf/Unsplash